Pangrattato fatto in casa – ricetta anti spreco
Quanto è buono il pane fresco, quello che ha una crosta ancora croccante che profuma delicatamente e intensamente. Certo se il pane è di qualità si mantiene bene anche per diversi giorni dopo l’acquisto, e spesso basta una piccola scaldatina in padella o nel fornetto elettrico per ravvivarlo un po’.
Ma che fare quando è passato troppo tempo e il nostro pane e diventato vecchio? È un vero peccato far invecchiare il pane, anche perché quando diventa raffermo perde molte delle sue qualità nutrizionali.
Tra le ricette antispreco che preferisco c’è certamente quella del pangrattato fatto in casa. Una delle cose che la mia mamma mi ha insegnato fin da quando ero piccolina è che il pane può essere sempre riutilizzato anche quando diventa duro. È un alleato in cucina formidabile, soprattutto nella relizzazione di hamburget, polpette, cotolette, involtini, panature in genere.
Attenzione alle muffe sul pane
Il primo passo per riciclare il vostro pane non più fresco sarà controllare e ispezionarlo per bene. Il motivo? Ovviamente uno di quelli più comuni: la muffa.
La presenza di muffe è una cosa molto frequente dell’invecchiamento del pane soprattutto se lo dimentichiamo in delle buste chiuse o in un luogo poco ventilato. Le spore delle muffe possono proliferare e intaccare il prodotto e diventare pericolose anche per la salute.
Quindi il nostro primo passo è quello di controllare che i nostri avanzi di pane non abbiano alcuna muffa.
Come preparare il pane per l’asciugatura
Una volta accertati che il pane non abbia muffe passiamo al passaggio successivo: tagliare il pane in piccoli cubetti. Più piccoli saranno i cubetti prima il pane si asciugherà. Io solitamente di realizzo dai circa 2 cm x 2 cm (un inch x un inch). Distribuite il pane tagliato tocchetti su una teglia da forno.
Come asciugare il pangrattato fatto in casa?
Potete metter il pane in forno per cinque minuti a 200 °C, il che funziona perfettamente se avete premura e volete subito realizzare il vostro pangrattato.
Se invece preferite raccogliere il pane, magari di una settimana o due, potete stenderlo su una teglia da forno e coprirlo semplicemente con un canovaccio molto leggero oppure un retino, per evitare che vi si appoggi polvere o che venga attaccato da insetti.
Potete lasciare il pane all’aria aperta, magari di fronte a una finestra durante il tempo di asciugatura oppure nel forno spento.
Ogni qualvolta cucinate qualcosa in forno e il forno resta caldo dopo la cottura, inserite la teglia con il pane. Il calore residuo nel forno provvederà ad asciugare ancor di più il vostro pane.
In questo modo potete conciliare l’utile con il dilettevole. Quando avrete accumulato una quantità sufficiente da sminuzzare potete trasferire tutti i cubetti di pane che avete lasciato asciugare all’aria in un mixer, oppure se avete una planetaria con accessorio grattugia potete utilizzare anche quella. Grattugiate il tutto nel mixer e poi trasferite in un barattolo di vetro.
A seconda della potenza e del tempo di lavorazione otterrete un prodotto a trama più o meno spessa. Dipenderà dal vostro gusto, potrete creare un pangrattato grossolano, più percepibile al morso, oppure farlo polverizzato.
Posso unire pane di diverse tipologie di farine?
Nonostante io sia una purista delle farine, se avete degli avanzi di pochi pezzi di pane integrale o di altre farine, potete mettere tutto insieme, non farà molta differenza nel prodotto finale.
Se invece la quantità di pane integrale (o di altre farine) supera il 50% di quello che dovete grattugiare vi consiglio di tritarlo separatamente e usarlo separatamente. Farine, come quelle di Kamut, di ceci o senza glutine, posso dare al vostro pangrattato sapori diversi e, spesso, non graditi. Soprattutto se non siete abituati.
Se invece avete delle necessità alimentari come intolleranze e allergie, separare il pane e tritarlo separatamente diventa un obbligo, soprattutto per evitare problemi di allergie. Ricordatevi di lavare la coppa del mixer tra un pangrattato e l’altro.
Come aromatizzare e conservare il pangrattato fatto in casa
Il pangrattato può essere anche aromatizzato con erbe a vostra preferenza.
Tra le spezie più utilizzate per condire il vostro pangrattato potete trovare la salvia, il rosmarino, il dragoncello, erba cipollina, origano, salvia, menta, aneto, maggiorana, timo, coriandolo oppure il peperoncino secco in polvere.
Tutte queste spezie, se propriamente asciutte e tritate finemente, possono essere mixate con il pangrattato, in dosi a vostro piacimento. Conservate aggiungendo delle foglie di alloro intere.
Se volete preparare del pangrattato condito con formaggio parmigiano Reggiano DOP o pecorino romano grattugiato ricordatevi che il pane dopo essere stato condito deve essere tenuto in frigorifero altrimenti può andare a male.
Se invece volete soltanto conservare il pangrattato semplice e senza alcun condimento potete tenerlo in un barattolo di vetro e aggiungere, anche in questo caso, delle foglie di alloro. Ne bastano due o tre. Le foglie di alloro servono come repellente per parassiti o animaletti sgradevoli.
Se invece volete realizzare la panatura per delle cotolette oppure per impanare pesce o verdure, potete utilizzare degli ingredienti freschi come: aglio tagliato finemente oppure pressato in un pressa aglio, prezzemolo tagliato molto finemente, Parmigiano Reggiano DOP, pecorino romano grattugiato, sale, pepe, erba cipollina, maggiorana, salvia, rosmarino grattugiato finemente.
Questa miscela di erbe e formaggi e Sformato di riso va conservata in frigorifero e può essere tenuta fino a tre settimane.
Il pangrattato per le cotolette a base di curry può essere preparato allo stesso modo di quello per cotolette ma con l’aggiunta di due cucchiai di miscela curry oppure del cumino.
Come potete vedere potete sbizzarrirvi in diversi modi nel realizzare le vostre panature e regalare ai vostri piatti dei sapori intensi e speziati.
Questa guida vi permetterà di utilizzare un prodotto assolutamente naturale, invece del pangrattato che compriamo al supermercato al quale spesso vengono aggiunti tantissimi conservanti e ingredienti. (Avete mai provato a leggere le etichette? Fan venire i brividi…)
Spero che anche questa guida vi sia stata di grande utilità e ci vediamo alla prossima guida contro lo spreco!